Album reviews

Frah Quintale – Banzai (Lato arancio)

È tornato Frah, più romantico e nostalgico che mai. Il sound è quello di sempre: le linee vocali intrise di soul e malinconia vintage accompagnate dal funk-electro dell’ insostituibile producer Stefano Ceri.
Le chitarre sognanti, i giri armonici che strizzano l’occhio al vecchio cantautorato italiano degli anni d’oro, i breakbeats hip hop e le voci effettate e riverberate che ci ricordano che siamo nel 2021.

Malinconico ed introverso lo è sempre stato, lo sappiamo, ed è proprio questa sua sfera intima e privata che ci arriva più di tutto e ci fa innamorare dei suoi testi e della vita.
“Non si è mai troppo grandi per stare da soli”, dice in “Giorni da solo”, in cui Francesco ci trascina nella sua introspezione coltivata negli anni. Una ricerca artistica e personale che sembra aver affinato ancora di più e che sembra lo abbia portato a convivere al meglio con le sue paure e insicurezze (Come potrebbe essere quella di frequentare una ragazza molto più giovane ad esempio, che ci canta in “Cardio”).
Il brano con Franco 126 è là hit spensierata dell’estate in cui i due si mescolano in un connubio perfetto, fatto di ironia e “presa a bene”.
Il singolo “Si può darsi”, che già da mesi sentiamo in radio, non esce più dalla testa e riconferma il suo enorme talento nel fare melodie catchy accessibili a tutti.

In sostanza questo album ha tutto ciò che ci si aspettava; un mood giocoso ma anche nostalgico, inimitabile, come solo lui sa fare.

Con la collaborazione di Antonio Di Santo, produttore musicale

 

 

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