Sound On

I Jalisse: “Vorremmo riassaporare e gustarci una settimana a Sanremo”

30 anni di vita passata insieme, sul palco e nella vita, e 25 anni dalla vittoria al Festival di Sanremo con “Fiumi di parole”: a #Soundon abbiamo incontrato i Jalisse. Dai loro esordi alla vittoria all’Ariston, dall’Eurovision song contest alla lettera del Presidente Mattarella: Alessandra Drusian e Fabio Ricci si sono raccontati a 360 gradi.

Alessandra e Fabio, i Jalisse. Un duo che in questi primi 30 anni di carriera ha avuto e ha sia popolarità che successo…

 

A proposito di Sanremo Fabio, visto che l’hai citato, è innegabile il fatto (e i social ce lo dimostrano) che il pubblico ogni anno voglia il ritorno dei Jalisse sul palco dell’Ariston…

 

 

Alessandra di cosa parla il vostro ultimo singolo che avete presentato?

E’ proprio questo quello che ci manca parla di quello che in questo periodo abbiamo vissuto e che dobbiamo ricostruire: dai nostri valori ai nostri sentimenti. Questo possiamo farlo solo se prendiamo esempio da ciò che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni negli anni ’50: si sono tirati su le maniche e hanno ricostruito la nostra Italia. Abbiamo bisogno di essere aperti a tante iniziative e di non essere individualisti.

Facciamo un passo indietro! Ci raccontate come nascono i Jalisse?

 

Arriviamo al 1997. Ma voi che posto in classifica immaginavate?

 

C’è stato qualche momento Alessandra in cui avete pensato di smettere di cantare e suonare?

Sì assolutamente, quando ho partorito la mia prima figlia, nel 2000, ho detto a Fabio che non mi interessava più cantare e che ero realizzata. Ma Fabio mi ha trascinata per un braccio e mi ha portata a cantare!

E’ vero Fabio?!

Un ragazza che ha fatto così tanti sacrifici nello studio e che nel ’90, quando ha partecipato al Gran Premio e ha firmato il contratto con la casa discografica, ha deciso di finire i suoi studi perché il papà e la mamma volevano prima che si diplomasse, ha una missione nella vita che è quella di cantare e portare avanti il suo messaggio. Poi altra cosa, gli attacchi che abbiamo avuto, e che per certi versi continuiamo ad avere, sono stati per me davvero imbarazzanti, ma poi ci siamo detti che stavamo facendo le cose per bene, che eravamo una piccola azienda e che gli stessi problemi che avevamo noi li hanno anche i panettieri, i fabbri, gli artigiani ecc.

Alessandra ma Fabio ha scritto anche al Presidente Mattarella…

I vostri sogni per il futuro?

Fino al 2030 abbiamo i pezzi per presentarci a Sanremo! Ma al di là di questo, il sogno più grande è quello di salire su un palco e di poter fare le nostre serate: quando accadrà sarà un momento davvero incredibile…

Clicca qui per ascoltare E’ proprio questo quello che ci manca, il brano dei Jalisse presentato al Festival di Sanremo 2022

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