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Luca Maris: “Stima e ammirazione infinita per Mario Merola”

Energia e tanto amore per la musica: il mondo di Luca Maris inizia dalle good vibes di un pentagramma e ritorna costantemente lì. Note musicali, ritmo, passione autentica per un hobby che, nel tempo, è diventato il suo lavoro. E Napoli al centro, anche se non sempre Luca canta in lingua napoletana. Fare il musicista è una scommessa, si sa, come tutti i lavori artistici. Luca Maris, napoletano trapiantato in Svizzera Italiana da un po’ di tempo, ha deciso di volersi dedicare al canto da quando era un bambino curioso di otto anni, in ascolto continuo dei suoi idoli alla radio e ritrovatosi un giorno on stage in una festa di piazza ad Afragola grazie a Mario Merola. 

Le prime lezioni di canto e musica arrivano con il Maestro Enrico Schiano, autore rinomato della scena campana e italiana, e successivamente l’incontro con il musicista, cantautore e percussionista napoletano Tony Esposito, uno dei grandi protagonisti del Neapolitan Power.  Alcune tappe di Luca nel mondo musicale: nel 2005 esce l’album A te mondo autoprodotto, contenente canzoni classiche napoletane come Guaglione, Malafemmena, ‘O Sarracino, Tu si ‘na cosa grande, ‘O sole mio e Tu vuò fà l’americano.  Nel 2010 esce il suo primo album d’inediti, Quante storie.  È anche autore di alcuni singoli musicali come Fuori e dentro noi, prodotto a scopo benefico, Our love forever  in inglese per  Elvia GarofanoSimm napulitan per Luciano CaldoreSempre a pensare per Francesca MurgiaLuna e Sole (No al razzismo sì alla pace) insieme a Tony Esposito (al Tamborder).

Nel carnet anche alcuni riconoscimenti di spessore, come il Premio “Mario Musella”, il Premio “A.F.I. Associazione Fonografici Italiani”, il Premio “Tu si ‘na cosa grande” al Festival di Napoli 2019, il Terzo Premio Internazionale della Critica “Gianni Cesarini”.

Luca Maris è noto moltissimo all’estero, in nazioni come Paesi Bassi, Germania, Francia, Svizzera, Turchia, l’Inghilterra. Perfino oltreoceano, in Messico e USA, e va forte sul circuito televisivo MTV.

Chi erano i tuoi cantanti preferiti da bambino, Luca?

“Sicuramente Mario Merola.  Alcuni dei miei brani preferiti del suo repertorio erano, e sono tuttora, Chiamate Napoli 081‘O treno d’o sole e L’urdemo emigrante interpretata insieme a suo figlio, Francesco Merola.  E poi Tony Esposito, con le sue hit Kalimba de lunaSinuè e Veronica Song”.

Come hai conosciuto Mario Merola, tuo mentore iniziale?

“Me lo fece conoscere mio padre, che era suo amico”.

Che ricordo conservi di lui?

Quello di un interprete unico nel suo genere, dotato di grande personalità. Era un uomo anche molto disponibile ad aiutare il prossimo. Ho infinita stima ed ammirazione per il suo ricordo”.

Da adulto, chi si è aggiunto nelle tue preferenze musicali come fonte di ispirazione?

“Enzo Gragnaniello, non ho dubbi”.

Raccontaci, invece, di come hai incontrato Tony Esposito.

“L’ho conosciuto tramite amici musicisti in comune. Uno dei brani musicali più noti del mio repertorio, Luna e Sole (No al razzismo sì alla pace)è nato dall’idea di scrivere il prosieguo del racconto di Kalimba de luna. Posso dire che è andata bene, visti i risultati ottenuti”.

Di che cosa parlano le tue canzoni?

“Di amore universale, di cultura e di sociale. Sempre con un messaggio finale di positività e speranza.

Sei molto conosciuto in alcuni Paesi nel mondo dove hai riscosso buoni successi, complici sicuramente anche le tue radici napoletane. Come è nata l’opportunità estera nella tua carriera?

“Sono tutti Paesi dove sono stato in hit parade con alcuni singoli. Per quanto concerne il circuito televisivo MTV, qualcuno del settore si è accorto del viaggio musicale da me intrapreso e mi ha chiesto se volessi condividere la mia musica all’estero tramite appunto MTV. Ho ovviamente accettato, e questo sicuramente sta favorendo anche il rilancio di alcuni brani”.

Immagina di avere la possibilità di tornare indietro nel tempo e di correggere un errore artistico: cosa sceglieresti di rettificare? 

“Non rettificherei niente: rifarei tutto”.

Immaginiamo invece tu possa avere la macchina del futuro e proiettarti avanti, tra dieci anni.

“Mi immagino in evoluzione: un artista con dei concetti più maturi da raccontare sempre attraverso la musica che amo fare”.

Un tuo sogno nel cassetto.

“Continuare a esistere nel mondo della musica”.

Su che cosa stai lavorando in questo periodo?

“Sto scrivendo molto, lo confesso. Sono state tante, finora,  le messe in onda internazionali nel circuito MTV. Mi riferisco a USA, Switzerland, Spain, Germany, Romania, France, ma anche a  Nederland, Latino America, Australia, Base Africa e UK. Dopo tutto questo grande lavoro fatto, probabilmente ci sarà la possibilità di condividere la mia musica in qualche altro Paese ancora. Sempre attraverso il circuito televisivo di MTV, intendo”. 

Per concludere: proviamo a descrivere la magia della ‘napoletanità’ a chi Napoli non ce l’ha nel sangue.

“Napoli è il mistero della vita. Ha la sua lingua, ha il suo modo di pensare, di ragionare. È un luogo dove tutto pulsa. È la bellezza di Enrico Caruso, di Mario Merola, di Sergio Bruni, tanto per citarne alcuni. Napoli è una città di grande cultura, di filosofia, di sociologia e anche di poesia. La musica napoletana nel mondo, a mio avviso, non ha rivali”.

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