Sound On

“Adagio per le vittime di Auschwitz” del compositore Marco Werba

Si sta avvicinando una tragica ricorrenza, quella de Il Giorno della Memoria. In tutto il mondo, si celebra il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Il compositore e direttore d’orchestra Marco Werba, noto a livello internazionale, ha scritto Adagio per le vittime di Auschwitz, l’unico adagio al mondo dedicato alle vittime del campo di sterminio di Auschwitz. Il Maestro Werba, autore di colonne sonore pluripremiate come “Zoo” di Cristina Comencini (Premio “Colonna Sonora”), “Giallo” di Dario Argento (Premio “Fantafestival”, “Fantasy and horror festival” e “Fantasy Horror Cine Festival”) e “Il Delitto Mattarella” di Aurelio Grimaldi (Premio “Adelio Ferrero”), ha dedicato un solenne, commovente ed importante contributo alla memoria della Shoah, pubblicato dalle edizioni musicali “Soundiva Classical” di Antonello Martina. Vogliamo ricordare la sua musica di questa composizione inedita, nata quando Werba era studente di musica presso il “Mannes College of Music” di New York, con la finalità di condividere un momento di riflessione storica profonda ed intensa, a pochi giorni dalla triste ricorrenza. La musica unisce, la musica cura.

Quale è la genesi di questo Adagio, Maestro?

“Il tutto era inizialmente nato come un trio per archi ed è stato rielaborato nel corso degli anni, subendo varie ‘metamorfosi’, fino alla versione per Oboe, Archi e Timpani, incisa nell’agosto del 2016. L’adagio è un doloroso viaggio nella memoria”.

Che cosa ha immaginato nel comporlo?

“Ho immaginato uno dei sopravvissuti che si trascina verso il cancello di Auschwitz, dopo la liberazione dei russi, per uscire da quel luogo di morte dopo anni di prigionia. Mentre percorre faticosamente il sentiero verso l’uscita, riaffiorano nella sua mente i ricordi dei morti, delle urla, del delirio vissuto da milioni di ebrei e prigionieri politici, rinchiusi nel campo di sterminio”.

La storia secondo lei insegna agli uomini?

“Non sempre. Nell’attuale panorama globale c’è una violenta ondata di antisemitismo. Credo che sia importante riproporre questo adagio per ricordare la sofferenza di milioni di ebrei, ma anche di prigionieri politici, zingari e omosessuali che hanno trovato la morte in quel campo di sterminio. Il ‘Giorno della Memoria’ dovrebbe servire ad evitare la rinascita di elementi di violenza o di sopraffazione. Spero che la guerra tra Israele e la Palestina finisca al più presto e che vengano rilasciati gli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas. Questo odio reciproco tra ebrei e musulmani, che si trascina da anni, deve trovare una soluzione diplomatica, nella speranza che questi due popoli possano un giorno convivere in pace”.

Quando è stato eseguito finora questo Adagio?

Già eseguito in concerto il 19 Agosto 2016 a Grosseto dall’orchestra sinfonica ‘Città di Grosseto’, diretta da Lorenzo Castriota Skanderbeg, è stato poi inciso in Ungheria con la Budapest Scoring Symphonic Orchestra diretta dal M° Péter Pejtsik. L’adagio è stato anche eseguito dall’Orchestra di Viterbo nel 2006, diretta dal M° Lorenzo Macri, e dall’orchestra ‘Amadeus Chamber Orchestra’ diretta da Mirco Barani, in una versione per tromba e archi, eseguita dalla solista Marianne Li, durante un concerto di musica classica organizzato dal celebre compositore Sergio Rendine, che ci ha lasciati il 21 Aprile del 2023.

Vuole condividere una riflessione finale in attesa dell’ imminente e prossima ricorrenza del 27 gennaio?

Mi piace citare Ezio Bosso: la musica non è solo un linguaggio, ma una trascendenza, che è ciò che ci porta oltre, e ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare. Ecco: ascoltiamole davvero le lezioni della storia.

Exit mobile version