Compositore e produttore di fama internazionale di innovative colonne sonore per film e giochi, oltre che per la sua carriera nel campo della musica elettronica, Davide Perico vive attualmente in provincia di Milano. Diplomato in studi classici e successivamente in ingegneria del suono, suona pianoforte, tastiere, basso elettrico, ed ha oltre trent’anni di esperienza come produttore, tecnico del suono e compositore di musica per film e videogiochi. Tra i suoi numerosi riconoscimenti, è stato premiato anche dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play, Associazione benemerita del CONI, per aver creato l’inno dell’ evento “Fair Play for Life”. Alcuni video musicali da lui creati in computer grafica hanno raccolto consensi e premi all’interno di importanti festival cinematografici internazionali. Insieme al collega Mellow Dive, Davide Perico ha annunciato recentemente l’uscita del loro nuovo progetto musicale, Discipline of Freedom, prevista per il 31 gennaio 2025 su tutte le principali piattaforme digitali.
L’album, concettuale, è ispirato al capolavoro filosofico di Friedrich Nietzsche Così parlò Zarathustra, e si compone di otto tracce che esplorano temi fondamentali quali la trasformazione, il superamento di sé e la crescita esistenziale. Attraverso una combinazione unica di jazz fusion e lofi beats, l’album si propone di trasportare l’ascoltatore in un viaggio sonoro e filosofico, alla scoperta di nuove possibilità di evoluzione personale.
Come si inserisce, oggi, nel panorama internazionale, la musica chill e lofi di cui sei uno degli esponenti di settore più conosciuti ? Chi sono i seguaci di questo genere?
La musica chill, ed in generale tutta la background music, ovvero la musica che si tiene in sottofondo mentre si studia e lavora, o che si ascolta per rilassarsi e meditare, sta affrontando la tempesta dell’intelligenza artificiale. Essendo musica strumentale, è in un certo senso più semplice da copiare ed imitare per un modello generativo, quindi le piattaforme di streaming sono inondate da decine di migliaia di tracce generate da bot, ogni giorno. È chiaro che per gli artisti che si dedicano a questo genere trovare spazio diventa ogni giorno, letteralmente, più difficile.
Tra le varie tracce dell’album di prossima uscita, Discipline of Freedom, quale è la tua preferita, e perché ?
La mia traccia preferita è The child with the mirror, anche se dicendo questo mi sembra di fare un torto a tutte le altre. Questa canzone è legata ad un ricordo di infanzia che ancora oggi mi emoziona, e tiene vivo dentro di me un senso di magia e stupore nei confronti della natura.
Come ti è venuto in mente di rifarti a Nietzsche per un interno album? L’idea è stata tua o del collega Mellow Dive con cui hai collaborato in questa iniziativa?
L’idea è stata mia. La mia produzione musicale è stata sempre orientata verso i brani strumentali, ma da mesi sentivo l’urgenza di cambiare, per il desiderio di trasmettere un messaggio con più forza grazie alle parole. Sapevo che questo mi avrebbe allontanato dal mio pubblico, portandomi in territori inesplorati, ma avevo bisogno di un cambiamento. Ed è stato il capolavoro nietzschano, in gioventù, ad insegnarmi che la vita, e l’arte, sono perenne trasformazione.
Come vi siete conosciuti? Cosa avete in comune e cosa vi differenzia?
Ho conosciuto Mellow Dive online, sulla più importante comunità italiana dedicata alla musica lofi. In realtà non ci siamo mai incontrati dal vivo, ma l’affinità di pensiero è stata evidente da subito, così abbiamo provato una prima collaborazione. È stato fantastico. Credo che entrambi lo possiamo descrivere come un rapporto artistico molto stimolante ma anche così… confortevole, direi…
Secondo te sono più fedeli al concept album le versioni strumentali o quelle cantate ivi contenute?
Credo che la risposta sia diversa per ogni ascoltatore. Alcuni troveranno di aiuto le parole per seguire lo sviluppo del concept, altri ne saranno distratti e preferiranno concentrarsi sulle sfumature della musica.
Come definiresti Discipline of Freedom in una classifica dei tuoi lavori finora in carriera?
Non mi piace fare classifiche di questo tipo. Ma sono certo che, se non fosse abbastanza amato dal mio pubblico, sarebbe il lavoro che mi causerebbe più dolore.
Cosa ti aspetti da questo tuo ultimo lavoro?
Quello che mi aspetto da ogni mia creazione artistica. Io ho la tendenza a voler cambiare il mondo, perché il mondo di oggi mi fa paura. Può suonare ingenuo o irrealistico, ma non c’è altro che mi guida. Anche il più piccolo cambiamento è importante.
Progetti futuri?
Ho tre colonne sonore per videogiochi da concludere nei prossimi mesi, ma ho in cantiere un altro album e a breve inizierò una serie di concerti, che terrò da casa mia e saranno trasmessi in streaming, dedicati alla musica ambient e da meditazione.
Ma il progetto più importante sarà concludere la realizzazione del mio primo film di animazione, un lungometraggio di fantascienza cui sto lavorando, da solo, da oltre tre anni. Sarà un grande momento per la mia carriera.