Three Mone è il trapper che mancava: è lui la vera scoperta del panorama musicale contemporaneo. E’ lui che ha squarciato il cielo d’aprile. Stone Hate è il suo singolo d’esordio: un brano forte e irriverente nel quale i fan del genere riconosceranno tutti i canoni della musica trap portati all’ennesima potenza. Il testo è un fiume in piena dal quale con violenza emerge il desiderio di rivalsa sociale, amplificato dalla magia dell’autotune, qui utilizzato in maniera essenziale, che si sposa perfettamente con la sua voce, inconfondibile.
Three Mone sbaglio o somigli vagamente a Giovanni Vernia?
Bella bro non cominciamo così perché partiamo male. Me lo dicono tutti che ci assomigliamo ma facciamo due business diversi: io faccio rap e trap, lui fa il pirla e glielo lasciamo fare!
Ma tu come nasci?
Quindi la tua voglia di fare musica nasce per caso?
Sì, nasce e cresce nei palazzi. Solo chi nasce nei palazzi può capire cosa i palazzi.
Sei un po’ il trapper che mancava insomma…
Sì penso proprio di sì: sono l’evoluzione della trap di oggi. La trap è dura, è l’orgoglio dei palazzi.
Non ti identifichi per niente con gli altri tuoi colleghi?
Non mi identifico con nessun panorama perchè i panorami sono già identificati. Poi queste aspirazioni a vicenda non mi piacciono proprio.
Three Mone ha studiato molto per arrivare a questi livelli o è stato restio allo studio?
Stone Hate lancia un messaggio molto forte…
In futuro con chi ti piacerebbe lavorare?
Pensi che farai musica per sempre?
Frate io sono Three Mone e resterò Three Mone. Uscirò sicuramente anche un tour che sarà una bomba.