E’ stato selezionato tra molti trombettisti internazionali per esibirsi alla Brazilian Sao Paulo Trumpet Academy 2020. E continua anche a suonare come primo cornettista per la Tacoma Concert Band, ensemble di fama internazionale (posizione che ha ricoperto per quasi 30 anni). Noto per il suo lirismo e la sua abilità artistica, Morris Northcutt è un musicista molto apprezzato nell’ambiente. Pluripremiato, ha una carriera freelance che lo ha portato quasi in tutto il mondo. Il 23 dicembre prossimo uscirà un suo lavoro strumentale, concepito insieme al compositore italiano Davide Perico, dal titolo “Christmas Time is here”. Trattasi di una cover del brano composto da Vince Guaraldi per lo speciale televisivo del 1965 dal titolo “A Charlie Brown Christmas”.
Attraverso la tromba lei attraversa il confine tra musica classica e jazz. Quando è nato questo amore nella sua vita?
“Quando ero in prima media, gli strumenti musicali sono stati presentati a tutti i bambini, dandoci la possibilità di scegliere se volevamo suonare. Credo che la tromba abbia scelto me. Poco dopo aver iniziato a suonare la tromba, arrivò la notizia della morte per cancro di un famoso trombettista. Si chiamava Harry James, un trombettista dell’era della Big Band. Mio padre mi portò ad acquistare il mio primo album e divenne la scintilla del fuoco che esiste ancora oggi in me”.
Chi sono i suoi insegnanti? Come definirebbe la musica che lei suona?
“Ne ho due di maggior impatto diretto: Frances McKamey e Geoffrey Bergler (seconda tromba in pensione della Seattle Symphony). Ma ne ho molti altri dai quali ho preso solo poche lezioni per sviluppare ulteriormente la mia arte: Bobby Shew, Arturo Sandoval, e Allen Vizutti. Considero anche molti trombettisti professionisti, che ammiro e studio da lontano, la mia ispirazione e i miei insegnanti. La musica non ha bisogno di adattarsi a un genere particolare per essere considerata la “mia” musica”. Si qualifica se soddisfa elementi specifici, come ad esempio raccontare una storia”.
Finora, quale considera il punto più alto della sua carriera?
“Ho differenti momenti salienti, e per differenti motivi: esibirmi nel sud della Francia con il mio buon amico Denis Gautier, suonare l’inno nazionale per la squadra di baseball americana, i Seattle Mariners, lavorare con studenti in Brasile e, infine, pubblicare il mio primo album, ” Tonada.” Ma i momenti migliori per me in genere riguardano le persone che incontro, ad esempio l’incontro con il mio geniale arrangiatore venezuelano, Justo Morao, e con il musicista Davide Perico e con tutto il talento e l’umanità che porta nella sua musica. Sono quei momenti in cui si sviluppano amicizie”.
E’ mai stato in Italia? Se sì, quando? Come ha conosciuto musicalmente il nostro paese?
“Sfortunatamente, pur avendo girato gran parte di mondo, in Italia non ci sono mai stato, ma è nella mia lista di cose da realizzare. Sono stato selezionato per esibirmi e competere in una competizione in Italia nell’estate del 2021, ma il Covid aveva piani diversi. Mi piacerebbe un giorno essere invitato a presentare qualche masterclass o ad esibirmi nel vostro Paese”.
Lei è un musicista competitivo o suona perché è una necessità vitale?
“Sono competitivo, soprattutto con me stesso. Competo per essere un musicista migliore oggi rispetto a ieri. Ma la musica deve includere un’esperienza condivisa, quindi la performance e l’educazione sono vitali”.
Si esibisce spesso come tromba solista in cattedrali e chiese negli Stati Uniti e in Canada, e questo le permette di esprimere la tenerezza e la forza della musica. Il nuovo pezzo di prossima uscita, “Christmas Time Is Here”, composto a distanza con il musicista italiano Davide Perico, ha a che fare con il Natale. Qualche informazione in più su questo singolo?
“E’ stato divertente registrarlo. Di per sé, la canzone ha un’atmosfera molto bella, e può evocare tante emozioni durante il periodo natalizio. Puoi infatti sentirci dentro il romanticismo del Natale, e anche la solitudine e la disperazione che molti di noi provano in questo periodo. La melodia è semplice, ma trattasi di una canzone complessa”.
Per concludere: cosa rappresenta la fede nella sua vita? E come vive lei in prima persona le festività natalizie?
“Il mio periodo natalizio, ovviamente, onora la nascita di Cristo. Faccio molte cose tradizionali, come l’illuminazione dell’albero di Natale e le cene con la famiglia e gli amici. Partecipo anche ai concerti delle festività. Tuttavia, ancora di più per me, il Natale è il momento di celebrare coloro che amo, che sono con me oggi, e apprezzare coloro che ho perso e che non ci sono più”.