“Alioth”: viaggio cosmico verso la tranquillità

Lo scorso 19 maggio è stato il turno del singolo “Alioth”. Le prossime uscite: il 16 giugno toccherà a “Copernicus”, il 21 luglio a “Enif” (entrambi ancora singoli). Il 25 agosto toccherà all’ album completo, dal titolo come il primo singolo : “Alioth”.

Lui è Mirai No Hagaki, nuova ed intrigante identità in uscita sulla scena musicale internazionale. Si confessa per la prima volta in una intervista italiana, e al momento è mistero su chi si celi dietro questo nickname.

Mirai No Hagaki, cosa significa il tuo nome di artista?

“Mirai No Hagaki” in giapponese significa “cartolina del futuro”, ed è legata alla speranza di comunicare un messaggio significativo per il futuro attraverso l’ arte. La parola “cartolina” rappresenta l’idea di condividere  una visione con il mondo, simile a quello che succede quando si invia una cartolina a qualcuno per condividere pensieri o ricordi speciali. Il termine “futuro”, infine,  indica un’aspirazione verso un mondo migliore, una prospettiva ottimistica e la volontà di influenzare positivamente il futuro attraverso quello che faccio. Inoltre, “Mirai No Hagaki” suggerisce anche un senso di mistero e attesa, come un messaggio proveniente dal futuro che porta con sé visioni uniche.

“Alioth” è il tuo primo album ambient. Che cosa ti ha ispirato a creare questo genere di musica?

Un profondo desiderio di esplorare le emozioni e le atmosfere che possono essere evocate attraverso i suoni e le composizioni senza confini. La bellezza e l’infinità dello spazio cosmico, insieme alla ricerca di una connessione interiore e di momenti di pace, hanno alimentato la mia passione per il genere ambient. L’ambient, infatti,  mi offre la libertà di creare paesaggi sonori che siano rilassanti, immersivi e capaci di trasportare gli ascoltatori in un viaggio sensoriale unico.

Come hai scelto i titoli dei brani presenti in “Alioth”?

Li ho scelti ispirandomi alle stelle e ai loro nomi scientifici. Ogni stella ha le sue caratteristiche uniche, come il colore, la dimensione, l’instabilità e l’equilibrio. Ho voluto creare un legame tra le atmosfere sonore di ogni canzone con le peculiarità delle stelle, trasmettendo un senso di meraviglia e contemplazione cosmica attraverso la musica.

“Alioth” è stato realizzato per sessioni di rilassamento, meditazione e introspezione. Qual è il tuo approccio per creare una musica che promuova proprio questo tipo di  sensazioni?

Mi baso sulla cura dei dettagli e sull’attenzione alla creazione di atmosfere sonore che favoriscano uno stato di calma e profonda connessione interiore. Durante il processo creativo, mi immergo completamente nel mood che desidero trasmettere. Sperimento con una vasta gamma di suoni e strumenti, cercando di creare trame sonore che siano delicate, fluide e avvolgenti. Utilizzo strumenti musicali elettronici, sintetizzatori e campionatori, combinando suoni e texture in modo armonico e rilassante.

Inoltre, scelgo effetti sonori e registrazioni di suoni naturali per aggiungere una dimensione più organica e terrena alla mia musica. L’obiettivo è quello di creare un equilibrio tra elementi astratti e elementi concreti, creando un’esperienza sonora che sia al tempo stesso immersiva e rassicurante.

Durante la fase di composizione, tengo sempre presente l’effetto che desidero ottenere sulla mente e sul corpo degli ascoltatori. La scelta delle melodie, degli accordi e delle progressioni armoniche è guidata dal desiderio di creare un’atmosfera di serenità e di apertura interiore.

Infine, dedico particolare attenzione alla struttura e al flusso dell’album nel suo insieme. Cerco di creare una narrazione musicale che si sviluppi organicamente, permettendo agli ascoltatori di tuffarsi in un viaggio profondo  e di trovare un momento di relax e riflessione.

Quali strumenti o tecniche hai utilizzato in questo tuo primo album?

Per gli elementi ambientali, ho registrato suoni della natura, come il fruscio del vento, il canto degli uccelli e il suono delle onde, o il canto dei grilli. Queste registrazioni sono state poi manipolate e modificate utilizzando software di produzione musicale per ottenere effetti sonori unici.

Inoltre, ho impiegato sintetizzatori analogici e digitali per creare melodie eteree e pad di sottofondo. Ho lavorato su varie texture sonore, modulando gli oscillatori e applicando effetti come riverberi e delay per creare spazialità e profondità.

Una parte importante del processo creativo è stata l’uso delle tecniche di layering, sovrapponendo diversi suoni per creare una maggiore complessità e un senso di profondità nella musica. Ho anche sperimentato con manipolazioni e trattamenti sonori, come la granulazione e la modulazione di frequenza, per ottenere effetti unici e evocativi.

Complessivamente, l’obiettivo era creare un’atmosfera rilassante e coinvolgente, in cui ogni suono contribuisse a trasportare gli ascoltatori in uno spazio emotivo e contemplativo.

Le tre tracce singole, “Alioth,” “Copernicus,” e “Enif,” sono una sorta di anteprima dell’ album completo. Cosa possiamo aspettarci da queste canzoni?

Queste tracce singole offrono un’anticipazione delle atmosfere e delle emozioni che si troveranno nel lavoro completo. Ognuna di queste canzoni è un’entità musicale autonoma, ma si collega al resto dell’album in termini di stile e tematiche. “Alioth” – già acquistabile –  è una composizione eterea e sognante che invita all’esplorazione interiore, mentre i prossimi in uscita sono “Copernicus”, che si caratterizza per una sensazione di movimento e trasformazione, e infine “Enif”, che  è una traccia che evoca un senso di calma e mistero.