Antonio Maggio: “Questo disco mi rappresenta”

Serenata d’Oltreoceano è il quinto dei sei quadri che compongono M A G G I O, il disco che il cantautore Antonio Maggio ha pubblicato nel mese di marzo: un viaggio tra le sale espositive con colori diversi, una prima parte di un lavoro più ampio al quale l’artista ha lavorato nell’arco di due anni.

La quinta stanza blu come il mare, si apre su Serenata d’Oltreoceano:

“Una sensuale storia d’insopportabile lontananza, di un amore straziante verso qualcuno o qualcosa di troppo distante da noi, al punto da sembrare una chimera. É appunto una serenata in pieno stile, che, anziché sotto la finestra dell’amata, viene suonata e cantata da una riva dell’oceano, opposta a quella dove si trova la destinataria di questo sentimento, con in mezzo il mare e le sue onde, complici e messaggeri. Un brano, l’unico del mio disco, con l’importante collaborazione con il violino geniale di Alessandro Quarta. Un privilegio e felicità pura essere accompagnato da lui, che con maestria e sensibilità ha conferito a Serenata d’Oltreoceano una vera e propria magia”

Una serenata, un ridondare costante delle chitarre e, al tempo stesso, con un profumo gitano dal respiro internazionale. Un accompagnamento che fa pensare alla necessità di accompagnare un canto, sottolineandone la nostalgia, nel suo significato più profondo di doloroso desiderio di fare ritorno:

“Amo viaggiare con la fantasia nelle mie canzoni e in questa, ho voluto immaginare un amore tra due persone lontane. Un’immagine particolare, per il brano più poetico del disco, con la luna che ci fa sentire vicini anche se lontani, potendola guardare, allo stesso modo, da ogni parte del mondo: lei vede, conosce tutto di noi e potrà portare, con la complicità del mare e le sue onde, questo canto alla mia amata”