Serena Brancale: “Alessandra Amoroso è diventata una sorella”

Dopo dieci anni, Serena Brancale è tornata sul palco del Teatro Ariston, portando tutta la sua energia e il talento con “Anema e Core”, (Isola degli Artisti under exclusive license to ADA / Warner Music Italy). Un brano che celebra l’essenza più autentica dell’amore, un sentimento puro che si esprime senza riserve. La cantante pugliese ha raccontato la sua esperienza in un’intervista esclusiva a Sound On, parlando del ritorno sul palco dell’Ariston, del suo legame con Alessandra Amoroso e dell’ispirazione che le ha dato Pino Daniele.

Ciao Serena, come descriveresti la tua esperienza a Sanremo? Sei soddisfatta del percorso fatto?

Sono soddisfatta al 90%. Ho dato il massimo, rimanendo concentrata fino all’ultimo. Non ci sono stati intoppi e cantare con Alessandra è stato davvero emozionante. Sono riuscita a gestire bene l’emozione e, soprattutto, mi sono divertita. È stato tutto incredibile, anche perché sono riuscita a essere semplicemente me stessa.

Sei tornata al Festival di Sanremo dopo dieci anni. Che Serena era quella di allora e che Serena vediamo oggi?

Dieci anni fa ero più giovane e un po’ incosciente, all’inizio di un percorso che poi mi ha portato dove sono ora. Oggi sono una Serena più “serena”, tranquilla e sicura di sé. Ho imparato a mettere da parte la parte più permalosa di me…sì, nasco Toro, quindi ero davvero permalosa (ride). Mi metto sempre più in gioco e vivo tutto con maggiore consapevolezza.

Il brano che hai portato, “Anema e core”, è un omaggio a Pino Daniele. Cosa rappresenta lui per te?

Pino Daniele è il cantautore che mi ha fatto capire quanto fosse importante il mio dialetto. Lui ha utilizzato tantissimo il napoletano nella sua musica e, anche se non l’ho mai conosciuto di persona, mi ha ispirata profondamente. Grazie a lui, a 23 anni ho iniziato a scrivere in dialetto barese, trovando una mia identità artistica.

Il duetto con Alessandra Amoroso è stato un momento molto toccante. Come l’hai vissuto?

La nostra amicizia è nata proprio grazie a questa esperienza. Non ci conoscevamo prima, ma sul palco si è creata una magia. Cantare con lei è stato un vero regalo: mi ha sostenuta, incoraggiata e accompagnata come una vera amica, quasi una sorella. Dopo l’esibizione, mi ha detto parole bellissime che mi hanno dato ancora più forza.

Cosa ne pensi della vittoria di Olly?

L’ho detto in molte interviste: per me era già il vincitore. La sua canzone è perfetta per il momento musicale che stiamo vivendo in Italia. È fresco, giovane, educato, gentile e per niente altezzoso. Tutte qualità che indicano una personalità vincente.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza a Sanremo e come ripartirai ora?

Mi ha lasciato una voglia immensa di riprovarci. Voglio fare un grande tour internazionale e continuare a dare sempre di più. Questo è il mestiere più bello del mondo e, quando ci metti davvero “anima e core”, i risultati arrivano.

di Alessia Lovato