“Che fine ha fatto Moreno?”. È una domanda che forse molti si sono posti negli ultimi anni. Dopo un periodo di assenza dal panorama musicale, oggi Moreno fa il suo ritorno con un progetto completamente nuovo, determinato a riconquistare quel posto che si era ritagliato dieci anni fa con la vittoria ad Amici. Ma non è tutto: Moreno si sbilancia anche su nuovi fronti, dimostrando la sua versatilità e la sua voglia di esplorare nuovi orizzonti. Dall’anno del suo debutto con vittoria ad Amici nel 2013 come primo rapper nella storia del talent show, molte cose sono cambiate nella sua vita. In un’intervista esclusiva, Moreno ha scelto di condividere con noi questa nuova fase della sua carriera.
Ciao Moreno, come stai?
“Sto bene e ho voglia di far sentire i nuovi progetti. Sto sperimentando nuove cose e trascorro molto tempo in studio. È stato un periodo di crescita in cui ho riordinato molti cassetti della mia mente”
Sei stato il primo rapper a partecipare e vincere Amici. Come hai vissuto quell’esperienza? Ti senti un pioniere?
“Molti mi dicono questa cosa e posso soltanto dire grazie, anche se penso che in ogni ambito nessuno inventi nulla di completamente nuovo. Anch’io ho avuto dei rapper che mi hanno preceduto, ma ammetto di essere stato il primo alla corte di Maria De Filippi a vincere, e forse anche l’ultimo. È qualcosa che personalmente mi rende soddisfatto perché capisco quanto sia stato impegnativo il mio percorso. Anche al Festival di Sanremo credo di essere stato il primo dei big a portare il freestyle dove non c’era mai stato. È stata una sfida difficile, perché essendo il primo personalmente mi sono sentito come un pesce fuor d’acqua. Allo stesso tempo sono stato un po’ l’agnello sacrificale, quello che ha assorbito le critiche per tutti gli altri. Questo però ha aperto un mercato, ha cambiato la percezione del rap e immagino che anche la percezione verso di me sia diversa rispetto al passato”
Credi dunque che la percezione del rap sia cambiata negli anni?
“Non credo che chi non ha mai amato il genere abbia cambiato così tanto la propria percezione. Forse si è semplicemente abituato a vedere e sentire questo tipo di musica. Mi fa piacere notare molte volte persone completamente estranee al mio ambiente utilizzare termini come ‘dissing’ o ‘barre’, il che suggerisce che c’è una migliore comprensione. Secondo me c’è una percezione migliore, anche se arriviamo sempre dopo la trap…l’importante però è che arriviamo”.
Negli anni ti sei un po’ allontanato dal panorama musicale, come mai?
“Devo ammettere che mi sono allontanato un po’ perché non mi sentivo pienamente accettato. Ho cercato di affrontare le critiche che leggevo e di trovare equilibrio con me stesso. Prima, ero un ragazzo con un lavoro normale, facevo il parrucchiere e giocavo a pallone a buoni livelli. Decidere di lasciare tutto per inseguire il sogno di partecipare ad Amici e vincere è stato come essere catapultato in un frullatore senza rendersene conto. Ora ho ripreso in mano la vita, capendo che non posso piacere a tutti. In questi anni ho pubblicato qualche singolo, ma oggi l’industria discografica richiede costantemente nuovi prodotti, altrimenti sembra che tu sia assente dalla scena musicale. Ora è giunto il momento di colmare questa assenza e di andare a riprendermi quel posto che mi ero ritagliato dieci anni fa”
‘Cosa succede’ e ‘Karma’ hanno segnato il tuo ritorno sulla scena musicale…
“Sì, durante il periodo della pandemia ho scritto molto e ho lavorato a questo nuovo progetto musicale che sarà un EP. Non vedevo l’ora della riapertura per tornare in studio. Poi è successo un dissing con un altro rapper e mi sono sentito in dovere di rispondere, specialmente a questo rapper, per difendere la mia musica e per rispondere anche a tutti coloro che mi avevano citato prima di lui in questi dieci anni. Buttando questa cosa online non volevo che la percezione delle persone girasse attorno a questo dissing, allora mi sono adoperato per far uscire altri inediti. Ora farò uscire qualche altro pezzo e poi l’EP completo. Se dipendesse da me, rilascerei molta più musica e non mi fermerei. Come dico sempre, se hai fatto quel giro una volta non è detto che non lo possa fare un’altra volta”.
Il rapper genovese Moreno però non si ferma qui e sta espandendo i suoi orizzonti artistici al di là della musica. Oltre alla sua carriera musicale, lo vediamo per la prima volta protagonista nel mondo del cinema con il suo ruolo in “Avanti, Avanti!”, un cortometraggio su Sandro Pertini presentato anche in Senato. Un cortometraggio che presto diventerà un film.
Puoi raccontarci come è iniziata questa nuova avventura nella recitazione?
“In passato mi hanno contattato per dei camei al cinema, ma non mi ero mai sentito veramente motivato a intraprendere questa avventura come attore. Tuttavia, quando il regista Marco Bracco mi ha proposto questo cortometraggio, ho capito che voleva avvicinare il pubblico più giovane alla politica, raccontando la storia del presidente più amato d’Italia, Sandro Pertini e mi ha subito colpito. Io interpreto il ruolo di Marte. Inizialmente, nel corto, mi esprimo soltanto attraverso rime o cantando, ma andando avanti avrò anche parti recitate. Sono felice di questa nuova avventura”
Come ti sei preparato per il ruolo?
“Non mi sono preparato troppo proprio perché non volevo sembrare troppo studiato. Ho cercato di vivere anche l’arte del freestyler, lasciandomi trasformare dalle emozioni e dai consigli dei professionisti. Dopo la presentazione in Senato a Roma, ho capito che la cosa stava prendendo sempre più piede. Devo dire che mi sono sentito emozionato nel presentarlo in un posto così istituzionale. Tra un po’ mi metterò a studiare per il film, cercando di portare questo ruolo al meglio”.
Nel frattempo, Moreno è diventato anche la voce di una squadra di Hockey, l’Ares Sport.
Ti va di raccontarci questo progetto?
“Un progetto molto interessante, dove credo di essere il primo rapper in Italia ad essere affiancato ad una squadra di hockey. Giocano ad Aosta e propongono un hockey sul ghiaccio con un’ottica molto americana, con mascotte, ragazze pom-pom e spettacoli prima di ogni gara e tra i tre tempi che scandiscono la partita. Oltre a me, ci sono Guè Pequeno e tanti altri. Durante le partite casalinghe sono sempre lì come mascotte e rapper della squadra”
Colpisce molto il tuo impegno verso i giovani…
“Quando si parla di giovani mi faccio sempre trovare in prima linea perché mi piace e mi stimola…e anche perché così rimango sempre il ragazzino che ha partecipato a ‘Tecniche Perfette’, che era tutto prima della televisione”
Ti rivedremo anche nella Nazionale Cantanti?
“Assolutamente sì, sono diventato socio l’anno scorso ed è una cosa che mi ha reso molto orgoglioso. Sono felice di tornare ad aprile all’insegna della solidarietà e, per chi ama il calcio come me, di giocare con dei campioni straordinari in degli stadi bellissimi sempre per un fine unico che è la solidarietà”.
di Alessia Lovato