Album reviews

Madame – “Madame”

Madame spacca. Non solo musicalmente ma anche tutti i pregiudizi e i canoni estetici a cui siamo abituati. Il suo modo del tutto personale di mettersi a nudo è disarmante, come lo sono il suo rap e le sue melodie. Le produzioni sono belle e ricercate e il risultato finale è un qualcosa di indefinibile, attraente e visionario.

Brani in evidenza: Voce – Clito

 

Madame – “Solo tutto”

“Solo tutto” ha il coraggio di guardare in faccia questa Italia ferita e drogata in cui del futuro non c’è traccia. Dietro una corazza di “swag” e “Street attitude” si cela il vero volto di Alessandro Vanetti, in arte Massimo Pericolo, misto di sensibilità e risentimento per un disagio sociale sempre più soffocante. Del disagio infatti il rapper di Gallarate ne è il maggior interprete, e con le produzioni di Crookers, crude come i suoi testi, ci sfida a sentire il suo album, in cui il futuro non esiste ma lo si inventa.

Brani in evidenza: Bugie – Debiti

 

Max Gazzè – “La matematica dei rami”

Suona morbido e delicato il nuovo album di Max Gazzè. La sua Magical Mystery Band lo accompagna alla perfezione in un viaggio nostalgico e romantico, che Max ci racconta, come sempre, attraverso la sua personalissima scrittura d’autore.

Brani in evidenza: Un’altra adolescenza – Figlia

 

Jon Batiste – “We are”

E’ una festa intima e sfrenata il nuovo album di Jon Batiste. L’artista statunitense, già direttore musicale della band del “The Late Show”, diverte e stupisce sulla scia dei grandi nomi della black music: il soul, quello vero, il funk di James Brown, il jazz più raffinato e chi più ne ha più ne metta.

 

Justin Bieber – “Justice”

Produzioni stellari, songwriting mai scontato e la solita voce che il gergo pop definirebbe “strappamutande”. Questi sono gli ingredienti che usa Justin Bieber nel suo nuovo album condito da diversi momenti e atmosfere intense quanto minimali. Come sempre il migliore nella semplicità.

 

Lana Del Rey – “Chemtrails over the country club”

Il sesto album di Lana Del Rey, prodotto quasi interamente da Jack Antonoff (Taylor Swift, Lorde, St Vincent), è un inno al folk americano intriso di intimità e romanticismo. Tutto quello che la cantautrice e modella newyorkese sa fare meglio e che sa fare in maniera del tutto personale e matura, senza perdere colpi rispetto ai lavori passati.

Con la collaborazione di Antonio Di Santo, produttore musicale

 

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