Rovere: “Dobbiamo ancora trovare il nostro posto nello spazio”

E’ uscito il nuovo, atteso disco di Rovere. La band continua la ricerca del proprio posto all’interno dell’universo con Dalla terra a marte, un album che è un viaggio nello spazio e nel tempo iniziato con diversi fortunati singoli – mappamondo, freddo cane, Bim Bum Bam, lupo e il nuovo brano, crescere, uscito il 21 gennaio – e un percorso fatto di sold out e canzoni cantate a squarciagola. Con oltre 35 milioni di stream e un Disco d’oro, la band racconta i vent’anni negli anni ’20. Un successo generazionale, capace fin da subito di conquistare ogni età, dalle persone nate davanti alla TV con Peter Pan e Bim Bum Bam a quelle alle prese, da adolescenti, con lo smartphone, le notifiche che non arrivano, le pene d’amore ai tempi del “tadb”.

Ragazzi con questo disco siete riusciti a trovare il vostro posto nello spazio…

 

E come è nato questo disco?

E’ nato durante il primo lockdown, quando abbiamo sperimentato un nuovo metodo di scrittura: abbiamo capito infatti che certe fasi della scrittura conviene iniziarle da soli per poi condividerle con gli altri. Abbiamo ascoltato perciò le nostre creazioni per la prima volta insieme quando eravamo in studio, dopo oltre due mesi.

Tra qualche mese invece inizia il vostro tour…

Sì, parte il 2 luglio e non vediamo davvero l’ora di sentire la nostra musica cantata da qualcun altro!

Ci sono dei brani che preferite?

 

Vi è capito qualche momento in cui vi siete sentiti “precipitare”?

Questo disco ha avuto tante evoluzioni e si è fermato tante volte perché, nonostante abbia stimolato la nostra creatività, in alcuni momenti di sconforto ci siamo un po’ fermati e abbiamo raccolto le nostre idee. Ma sono stati i momenti in cui siamo cresciuti di più.

Sogni per il futuro?

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