Marco Werba vince il premio Switzerland Literary Prize

Un nuovo riconoscimento. Stavolta, in territorio estero. Esattamente in Svizzera, a ritirare lo “Switzerland Literary Prize” alla Carriera.

Marco Werba, al secolo Marc Adam Werblowsky, nato a Madrid con alle spalle studi classici in Francia, in America e in Italia, sta consacrando sempre più la sua carriera internazionale. Vive a Roma, ed è considerato nell’ambiente musicale-cinematografico un apprezzato compositore e direttore d’orchestra dal background completo e dalla raffinata e colta sensibilità artistica.

Al suo attivo, titoli cinematografici di spessore quali Zoo, Anita, Giallo, Amore e libertà – Masaniello, Il Delitto Mattarella, Pop Black Posta e La Grande Guerra del Salento. E l’ultimissima sua creatura, al cinema proprio in questi giorni, sta riscuotendo attenzione di pubblico e critica: Werba ha scritto infatti le musiche di “Goffredo, e l’Italia chiamò” del regista Angelo Antonucci. Un film storico dedicato alla figura di Goffredo Mameli, autore del testo dell’Inno d’Italia.

Lo Switzerland Literary Prize è il grande premio Svizzero (curato dalla Associazione Culturale Pegasus Cattolica, a guida Roberto Sarra), nato per accomunare le popolazioni di tutto il mondo, condividere emozioni e valorizzare le culture linguistiche. Si tratta di un punto d’incontro per mettersi in gioco in un paese dalla forte connotazione storica e interculturale. Questo Award è stato consegnato al M° Werba nella giornata del 7 Ottobre presso il Lux Art House in Massagno (Lugano), nel corso di una cerimonia che ha visto altri protagonisti sfilare sul palco, valorizzando così autorevoli personalità provenienti dalle Istituzioni, dagli albi professionali e dalle varie branche della Cultura, del giornalismo, dell’Arte, della Musica e dello spettacolo.

Particolarmente centrata la motivazione del premio: “Per una carriera spesa all’insegna della musica, regalando colonne sonore di straordinario impatto, rendendo lustro all’arte musicale italiana nel mondo”.

Ricordato nell’occasione anche il volume “La Musica nel Cinema Thriller” edito da “Falsopiano”, scritto da Werba qualche tempo fa, che di fatto è unico nelle intenzioni e nello stile: Non esisteva un libro, scritto da un compositore, sulla musica applicata per il genere thriller, a 360 gradi. In questo libro, infatti, Marco Werba ha trattato solo compositori che si sono applicati in maniera sistematica al genere thriller/horror, sia in Italia che all’estero.

Che effetto le ha fatto ricevere questo ennesimo riconoscimento alla sua carriera?

“Ricevere un premio Europeo alla carriera, così prestigioso, è una soddisfazione enorme. Sappiamo che il mestiere del compositore di colonne sonore non è semplice e che viviamo all’ombra dei riflettori. Vincere un premio è un modo per valorizzare il proprio lavoro ed avere visibilità mediatica”.

Quali prossime novità che la riguardano vuole anticiparci?

“Ho saputo da poco che riceverò un altro premio alla carriera a fine mese: “Una vita per il Cinema” (Premio Massimo Jaboni). Sono felice anche di questo nuovo riconoscimento per il mio lavoro svolto al servizio del Cinema. La fusione di queste due arti visive e sonore (Il cinema e la musica) mi ha sempre affascinato, e dopo aver visto il film “Logan’s run” nel 1976 (con la colonna sonora del Premio Oscar Jerry Goldsmith) ho deciso che volevo intraprendere questo percorso artistico e dedicarmi alla scrittura di musiche per film (invece di fare il regista come avevo invece pensato in un primo momento). Ho inaugurato da poco su Radio ICN New York, una rubrica intitolata “L’angolo di Werba”, all’interno del programma “La Penisola che c’è” di Lisa Bernardini”.

Ce ne parla?

“È una rubrica su “Cinema e dintorni”, e nasce con la finalità di condividere aneddoti ed esperienze sul mondo delle colonne sonore e di raccontare il rapporto professionale che ho avuto con i registi nel corso degli anni. Queste brevi puntate radiofoniche serviranno inoltre per parlare di nuove colonne sonore e di film in uscita, ma anche di scoprire altri compositori che hanno dedicato la loro vita alla musica applicata. Nel corso delle puntate inviterò alcuni ospiti per parlare dei loro lavori. Spesso saranno registi e produttori con i quali ho condiviso un percorso professionale. Nella prima puntata l’ospite è il regista Angelo Antonucci, con il quale ho lavorato sulle musiche di “Goffredo, e l’Italia chiamò”.

Percepiamo che sono ancora tanti i progetti che Werba intende realizzare, ed alto l’entusiasmo dopo anni ed anni di lavoro. Gli auguriamo di continuare questo straordinario trend professionale di successi.