DIETRO LE QUINTE DEL PRIMAVERA SOUND 2024  

Il festival Primavera Sound 2024 si svolgerà dal 29 maggio al 2 giugno al Parc del Fòrum di Barcellona. La line – up della ventiduesima edizione è già stata svelata e fra gli artisti che si esibiranno ci saranno Pulp, Lana del Rey, Vampire Weekend, Justice, Deftones, SZA, Charlie XCX e tantissimi altri. Ci sarà anche Liberato, pronto a rappresentare l’Italia. Marta Pallarès, Head of Press, ci ha raccontato il dietro le quinte di questo importante evento musicale.  

Com’è nato il Primavera Sound? 

È la storia di tre amici di Barcellona che volevano vedere dal vivo nella loro città le loro band preferite, quelle che non erano in tournée o che non passavano per la città. Pertanto, il modo migliore, o addirittura l’unico per farlo, era quello di organizzare un festival. Questo è successo per la prima volta nel 2001, quando il Primavera Sound ha aperto le sue porte al Poble Espanyol, e da allora abbiamo continuato a farlo, mossi dallo stesso spirito e dagli stessi obiettivi, ora all’interno del Parc del Fòrum dal 2005. 

Vi aspettavate questo successo? 

In tutta onestà, la crescita è stata piuttosto graduale ma anche incredibilmente costante dall’inizio del festival. Già alla seconda edizione siamo passati da uno a due giorni, con nomi come Pulp, Spiritualized, Aphew Twin o Echo & The Bunnymen. Alla terza edizione abbiamo accolto 7.000 persone in più rispetto all’anno precedente, quando ci siamo trasferiti al Parc del Fòrum abbiamo consolidato il format della prima edizione nella nuova location… quindi, anche se ovviamente continuiamo a essere gratificati dalla fiducia del pubblico e degli artisti, siamo cresciuti in modo davvero naturale. Non ci sono stati salti sorprendenti, né abbiamo pensato molto al concetto di “successo”.

Qual è il segreto del vostro successo?

La fiducia del pubblico e degli artisti è fondamentale. Possiamo realizzare molti progetti folli, invitare band che di solito non sono in tournée, avere la libertà di programmare nel modo che riteniamo più giusto, o aiutare a favorire le reunion. Ci piace pensare che siamo riusciti a proporre costantemente line-up all’avanguardia e allo stesso tempo piacevoli per il pubblico, con piccoli nomi che potrebbero essere gli headliner del futuro e i grandi nomi del presente. Il segreto è probabilmente che siamo pazzi per la musica come il più pazzo dei nostri partecipanti. 

Molti vi definiscono il Coachella europeo, cosa ne pensate?

Non parliamo di altri festival, ci compariamo solo a… noi stessi. Detto questo, però, ci definiamo un festival per gli amanti della musica, dagli amanti della musica. Non cerchiamo influencer o “experiences“. 

In quanti siete a lavorare all’organizzazione?

Durante l’anno, il nostro staff è composto da circa 120 persone. Quando il festival si avvicina, però, i team iniziano a crescere (produzione, logistica, coordinamento, comunicazione…) e una volta sul posto, se contiamo anche la sicurezza, le pulizie, i bar e simili, siamo 8.000 persone che lo rendono possibile.

Come nasce un’edizione del Primavera Sound?

Diciamo sempre che la successiva edizione del Primavera inizia quando l’ultima canzone nel Parc del Fòrum finisce; questo significa che iniziamo a lavorare con mesi, anche anni nel caso dei più grandi headliner, di anticipo. Il processo di booking è il primo a svolgersi e la nostra prima grande pietra miliare come azienda è, ovviamente, la pubblicazione della lineup. E non appena torniamo al lavoro dopo le vacanze di Natale, i team ricominciano a crescere fino a quando apriamo le porte del Parc del Fòrum. A questo punto, il festival è una macchina davvero ben oliata.

Con che criterio avviene la selezione della line-up?

Oltre a quelli già citati – combinare i grandi headliner con le nuove promesse, i classici con gli artisti contemporanei -, diciamo che il Primavera Sound è una chiara fotografia di ciò che sta accadendo nella musica di oggi. Ogni band è stata selezionata con cura e c’è un motivo per cui si trova lì, nulla è lasciato al caso. Pensiamo che una giornata perfetta al Primavera Sound debba contenere sempre questi quattro elementi: poter vedere una band che avete sempre voluto vedere e che non avete mai avuto l’occasione di vedere, scoprire il vostro nuovo artista preferito, assistere a qualcosa che vi mette alla prova (può essere una band di metal estremo, una frizzante e bizzarra esibizione di K-pop, una performance sperimentale) e qualcosa che vi faccia ballare e divertire molto. Con questi quattro elementi si ottiene una combinazione perfetta di quello che potrebbe essere una giornata al Primavera. 

Qual è l’atmosfera che si respira al Primavera Sound?

Inclusiva, rispettosa, divertente e senza pregiudizi. Soprattutto dal 2019, quando abbiamo presentato la nostra prima lineup equilibrata dal punto di vista del genere, questo si è tradotto nel nostro pubblico: abbiamo persone di tutte le età, provenienti da tutto il mondo, con i background e i gusti musicali più diversi.

Novità per il prossimo anno? 

Stiamo rinnovando il nostro impegno e la nostra storia d’amore con Barcellona, la nostra città. A partire dalla grafica, che imita il primo volantino di una festa che si chiamava già “Primavera Sound” 30 anni fa, al video della lineup che mostra alcuni dei luoghi più iconici della città. Il 2024 è un anno per ricordare la nostra essenza e per rendere omaggio sia alla nostra città che alla nostra comunità. Il Parc del Fòrum è stato progettato in modo da risultare ancora più confortevole rispetto all’anno scorso, quando già eravamo stati elogiati per il nuovo allestimento, quindi ci aspettiamo che sia una grande edizione.

Qualche sogno nel cassetto? 

Finalmente daremo il benvenuto a Lana del Rey, con cui ci eravamo accordati per un’edizione, quella del 2020, che è stata ovviamente cancellata a causa della pandemia, e alle Bikini Kill, che sono delle icone assolute e hanno dovuto cancellare la loro apparizione nel 2022. Poi, naturalmente, abbiamo sempre progetti e piani che stanno lentamente prendendo vita, come le edizioni del 2023 in America Latina che si sono appena svolte e sono state un grande successo, per cui abbiamo già annunciato le date del 2024. L’idea non è solo quella di sognare, ma di cercare di realizzarli.

Avete un artista che avete sempre sognato ma che non siete ancora riusciti a portare al festival?

Gira voce che… eravamo finalmente riusciti a trovare un accordo con David Bowie, un artista che era sempre stato nella nostra lista dei desideri, ma purtroppo è scomparso quello stesso anno. Il resto lo terremo per noi, per non portare sfortuna!

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