Le Ore, ecco “Che fine abbiamo fatto”

“Suoni sfocati, registrati in albergo lontani da tutto o per strada la notte, istantanee di un anno che ci chiediamo ancora se ci abbia davvero reso migliori”: Le ore ci raccontano che fine hanno fatto…anzi Che fine abbiamo fatto. Un percorso in cui hanno cambiato suono e stile, anticipato dal loro brano “Una canzone del ca**o”. Li abbiamo incontrati e ci hanno raccontato come è nato il loro EP.

Ragazzi cosa significa per voi questo Ep?

Matteo: l’Ep è il progetto che sentiamo più maturo: siamo molto più consapevoli di quello che facciamo.

Francesco: ovviamente non è un punto di arrivo, sarebbe molto presuntuoso pensarlo. Però ci dice “Che fine abbiamo fatto” appunto, dopo un anno molto particolare. Abbiamo scelto di stare in silenzio sui social e di farci molte più domande: un anno che ci ha fatto crescere molto.

Matteo: da un punto di vista della produzione tra l’altro, durante il periodo di pandemia, io ho avuto modo di sperimentare molto. E’ stato molto emozionante, e lo è stato anche per Francesco dal punto di vista dei testi.

Ep anticipato da una canzone che avete definito…del ca**o…

 

Come vi vedete nel futuro?

Francesco: io ho già nostalgia del futuro che sarà passato! Le canzoni che scrivo parlano spesso del tempo e il fatto che comunque ci chiamiamo “Le ore” la dice lunga. Meglio che risponda Matteo a questa domanda (ride, ndr).

Matteo: io sono certo solo che la musica sarà l’unica cosa che possiamo e vogliamo fare nella nostra vita.

 

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