Steve Aoki: “Sarò il primo musicista a fare una canzone nello spazio”

Oggi abbiamo l’onore di intervistare uno dei dj e producer più famoso al mondo. Non ha bisogno di presentazioni, ma nel corso della chiacchierata, Steve Aoki si è raccontato a 360 gradi in esclusiva su Soundon, tra aneddoti, spunti di riflessione, sogni e consigli per i giovani…

Per i tuoi fan sei una sorta di “bomba energetica”. Dalle tue canzoni, dai tuoi video e dai tuoi social, la parola che ricorre sempre è “Energia”. Dove trovi la carica?

Amo quello che faccio, faccio musica: ho trovato la musica in tenera età e mi ha “armato”, mi ha dato uno scopo, una comunità, un senso di appartenenza e di amicizia, mi ha permesso di sapere che posso davvero creare qualcosa. Il potere della musica per me vuol dire poter contribuire davvero e significa qualcosa perché tutti noi facciamo una sorta di servizio al mondo: qualunque cosa facciamo stiamo dando il nostro contributo, ma se non è così, se riteniamo di non avere un impatto, alla fine semplicemente smettiamo. Quando offri un contributo al mondo e sai che c’è un impatto e vedi che sta accadendo qualcosa, sei tipo, “wow, voglio dedicarci più tempo“. Ho scoperto la musica in tenera età, ancora prima di imparare ad andare in bicicletta.

 

Non sei solo un dj e un producer, ma una vera star della musica. Da dove nasce questa passione?

L’energia viene dalla passione, la passione deve venire da qualcosa che ti appassiona e lo dico sempre a molti giovani produttori, musicisti e artisti. Devi provare molte cose: è come andare a scuola, è come andare al college, segui un corso di istruzione generale, segui tutti questi diversi corsi e poi finalmente ne trovi uno che colpisce e poi livello due, livello tre, livello quattro e poi boom, ti diplomi con una laurea che riguarda questa materia. Devi provare molte cose e aprire la tua mente, per sperimentare cose che non ti aspetteresti mai, è molto importante. E poi quando trovi qualcosa che ti commuove davvero, allora inizi ad aver bisogno di concentrarti; se invece continui a provare molte cose per tutta la vita, non potrai mai diventare bravo, sarai solo un dilettante in tutto (anche se hai tutto il diritto di esserlo). Devi trovare un’occupazione, non puoi trasformare la tua ricerca creativa in un lavoro, perché, essenzialmente, dobbiamo ricordarci che siamo al servizio del mondo.

 

Quando hai capito che la tua passione si stava trasformando in un vero lavoro?

Quando ho lasciato il college per andare a Los Angeles, ho lasciato anche la musica. È stato un bivio piuttosto grande per me perché per guadagnare tempo mi sono trasferito a Los Angeles. Ho girato gli Stati Uniti circa 14 volte come band e siamo stati in tour molto. Adoravo suonare nelle band, ho suonato in cinque band diverse. Alcuni dei gruppi andavano anche abbastanza bene, ma fare abbastanza bene non era sufficiente dal punto di vista finanziario. “Suonare” parlava al mio cuore ma non era sostenibile per me. L’ho adorato ma ad un certo punto ho pensato “Devo pensare un po’ alla mia vita. Devo pensare alla mia vita come a un futuro invece di fare solo concerti”. Durante i 14 tour non ho mai alloggiato in un hotel e questo perché non avevamo abbastanza soldi per stare in albergo. Abbiamo dormito sui divani, a casa dei fan, nel furgone. Una volta una fan ci ha prestato casa sua per fare le docce. Ti puoi immaginare la situazione?

Posso immaginare l’odore!  

Sì. Sai, ti svelo un mio segreto. Non so se è il mio D.N.A., ma non uso mai il deodorante. Non ho odore. So che suona strano, ma il mio corpo è fatto così!

 

Hai milioni di follower su Instagram. Cosa pensi dei social media, nel bene e nel male?

I social media danno agli artisti come me il potere di parlare direttamente ai fan. Voglio dire, ecco cos’è: è una piattaforma. Prima dei social media, i creativi avevano un dialogo diverso con le persone che li seguivano, dovevi passare attraverso un intermediario. Quindi, i social media sono come la tua nave, il tuo modo di comunicare. La parte negativa è che le persone vogliono pubblicare tutte le grandi cose, mostrare il lato felice, e così entriamo nel gioco del confronto che può anche condizionare la salute mentale delle persone. Penso che influisca su tutti, non importa chi sei, non importa quanto hai successo, se stai iniziando o in quale fase della vita ti trovi: all’inizio, a metà, alla fine, ti influenza comunque. Per questo penso che il dibattito e il dialogo su questo debbano essere più aperti.

 

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Voglio andare nello spazio. Questo è il mio sogno, ma non voglio solo andare su e giù. Voglio andare nello spazio per almeno un paio di giorni. L’esperienza che ho vissuto che più si avvicina è lo zero gravity. Si tratta di quegli aerei che viaggiano in assenza di gravità. Ma la parte migliore è in realtà suonare sull’aereo. E sì, voglio fare una canzone lassù. Sarò il primo musicista a fare una canzone nello spazio. E’ questo il mio sogno nel cassetto.

 

Intervista a cura di Elettra Caramiello 

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