Vito Lo Re: “I miei lavori per Donato Carrisi”

Vito Lo Re alterna l’attività di direttore d’orchestra a quella di compositore. Tra i musicisti più apprezzati nel settore, è autore di commedie musicali, musical, musiche per cortometraggi, documentari, film e trasmissioni televisive nonché orchestratore e arrangiatore. Con una importante esperienza all’estero, dove ha realizzato le sue produzioni più significative. Ha lavorato anche in tv,  come direttore d’orchestra, arrangiatore e compositore a trasmissioni di prima serata. In ambito di colonne sonore, il suo nome è legato soprattutto al Cinema di Donato Carrisi, per il quale ha composto le musiche dei film “La ragazza nella nebbia” (2017), “L’uomo del labirinto” (2019) e “Io sono l’abisso” (2022). Un appuntamento importante lo attende prossimamente a Roma. Lo intervistiamo in anteprima.

Alla 36esima del Music Day Roma – Giornate del Collezionismo Musicale  si inaugura l’uscita di un CD audio  cui lei tiene molto. Di che cosa esattamente  si tratta?

“Esce il mio nuovo lavoro che comprende le musiche che ho scritto per il primo e per l’ultimo film di Donato Carrisi: ‘La ragazza nella nebbia’ e ‘Io sono l’abisso’, entrambi tratti da suoi best seller. Verrà lanciato nel corso del programma del Music Day Roma, il prossimo 11 Febbraio. Inizieremo alle ore 15.00. La location sarà quella storica dell’ Hotel Mercure Roma West, organizzato e diretto artisticamente da Francesco Pozone. Oltre al consueto firmacopie e a vari gadgets, avremo le prime 100 copie numerate. A gestire giornalisticamente la conferenza stampa di presentazione saranno il critico musicale Gabriele Antonucci ed il giornalista Giuseppe Costigliola”.

In quanti hanno partecipato alla genesi di questo progetto? Da chi è partita inizialmente l’idea di farne un prodotto fisico?

“So bene che oggi uscire con un CD fisico può sembrare anacronistico, ma in realtà c’è tutto un mercato – legato soprattutto al collezionismo – che gira intorno a CD e vinili. E’ ovvio che i numeri non siano più quelli di un tempo, ma è comunque un’importante nicchia che dà ancora delle belle soddisfazioni. Digitmovies ha creduto fermamente in questo progetto sin dall’inizio e l’ha prodotto con quell’entusiasmo e quella cura che a un compositore non possono che fare immenso piacere”.

Quale per lei la traccia preferita di questo disco?

“Direi senz’altro ‘La mia queen’, perché è completamente diversa da tutte le altre tracce. E’ la canzone che ho scritto e prodotto con Fabrizio Campanelli, ed è la song originale di “Io sono l’abisso”. E’ un rap-pop cantato da Shoker MC”.

La sua esperienza  internazionale è tale da poterle far fare un paragone tra l’approccio nostrano e quello fuori dai confini italiani riguardo al mestiere sia del compositore che del direttore d’orchestra. In cosa consistono le principali differenze?

“Tendiamo sempre a vedere l’erba del vicino più verde, ma la verità è che il mercato di tutto il mondo è profondamente cambiato negli ultimi 10-15 anni. I compositori e i musicisti in generale sono figure estremamente abbarbicate sui traguardi raggiunti e, quando cambia qualcosa nel mercato, tendono più a lagnarsi rimpiangendo i vecchi tempi piuttosto che impegnarsi per comprendere i nuovi. Al netto di questo, è innegabile che ci siano Paesi in cui si lavora con più agio che in Italia. Io personalmente lavoro molto bene con Francia, Germania e Stati Uniti”.

La sua intesa professionale con Donato Carrisi affonda le radici nella granitica  e vicendevole stima umana. A parte la  musica che lei compone per il cinema di Carrisi, quali sono i punti fermi e riconoscibili dello stile di questo scrittore e regista che, sicuramente,  possiamo annoverare tra i suoi amici più cari ?

“Due cose:  i colpi di scena e la capacità di tenere il lettore o lo spettatore incollato alla narrazione. Donato è un narratore e intrattenitore nato; tutto si può studiare e migliorare, ma certe cose o le hai non le hai. Lui le ha”.

Da pochissimo, in  Francia, lei ha riscosso un successo tanto a lungo atteso come editore musicale. Si è trattato della première dell’ opera  “Amor Azul”, che ha avuto un tempo di incubazione molto lungo. Ce ne parla?

“Dirigo una mia casa editrice da una decina di anni, perché mi piace tenere i piedi in tante attività musicali diverse. ‘Amor Azul’ è  un progetto che era programmato due anni fa, ma che era saltato a causa della pandemia. E’ un’opera originale scritta da Gilberto Gil e Aldo Brizzi, che miscela l’opera lirica con quella popolare: orchestra e coro classici uniti alle percussioni popolari brasiliane e alla voce e chitarra di Gilberto Gil.  Parigi l’ha accolta con 3 strepitosi sold out, e ora la portiamo in tutto il mondo”.

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