Anna Tatangelo: “Sempre pregiudizi nei miei confronti, ma ora so difendermi”

Dall’amore per la malinconia al rapporto con il figlio, dalla psicoterapia al suo nuovo modo di fare musica: Anna si racconta a 360 gradi su #Soundon

Il 28 maggio esce il nuovo album di Anna Tatangelo, Annazero: un progetto importante che rappresenta per la cantante una sorta di rinascita completa, un cambiamento iniziato e compiuto sia a livello musicale sia a livello umano, per ricominciare da zero.

Ciao Anna, il 28 maggio è una data importante per te…

Sì, ci sarà un’uscita importante per me perché, al di là del fatto che sono passati due anni dalla fine della lavorazione di questo disco, è un anno particolare anche a causa della pandemia, e quindi ho avuto davvero tanto tempo per dedicarmici al meglio. Sono felice perché è un disco per me di grande evoluzione, molto introspettivo, che parla di una categoria di donne particolare. Il messaggio che voglio lanciare è quello di autonomia, indipendenza, coraggio, coraggio soprattutto di ricominciare da zero: sai, tante volte le persone hanno paura di fare un passo del genere ma è importante darsi delle possibilità per ricominciare. E’ da un periodo di solitudine che uno può avere la forza di rinascere.

Qual è stato il percorso che ti ha portato a questa rinascita?

Un percorso di crescita. E’ ovvio che tutte le situazioni personali ti cambiano: noi donne tutto ciò che assorbiamo lo riportiamo in ciò che facciamo e la stessa cosa è successa a me. Ci sono stati grandi cambiamenti nella mia vita che mi hanno portato a ricominciare da me stessa e dal mio amore per la musica. Sono stati anni per me molto complicati sotto molti punti di vista, ma sono riuscita a trovare l’entusiasmo e il divertimento della musica, quelli che avevo a 15 anni. Ci sono stati sempre dei pregiudizi, anche musicali, nei miei riguardi, ma ho imparato a difendermi. Ho avuto l’opportunità di lavorare con grandi artisti come Mogol, Renato Zero, Mario Biondi e tante cose mi hanno aiutato a crescere e a diventare la donna che oggi sono. Se potessi tornare indietro rifarei tutto, ma con un pochino in più di serenità e leggerezza e direi il mio pensiero a riguardo, cosa che prima non facevo perché avevo paura che mi tornasse indietro come un boomerang. Nel disco ad un certo punto dico “Non dirmi <Devi stare calma>”, perché negli anni avrei voluto dire qualcosa ma ho sempre evitato perché c’era sempre qualcuno nel team che mi diceva “Stai calma”!

Album anticipato da due grandi successi e due collaborazioni di rilievo.

Geolier e Gemitaiz sì, due artisti con cui ho avuto il piacere di lavorare, ma soprattutto due amici. Non sono collaboraizoni nate sotto consiglio di case discografiche ma è l’amore per la musica che ci ha uniti. Vederci così distanti ci ha visti uniti, nessuno stona nel mondo dell’altro. Questa è la dimostrazione che la musica fa tanto.

Anche Achille Lauro ha avuto un ruolo importante…

A livello di collaborazioni, ne sono nate tante grazie a lui. Mi hanno sempre associata alla ragazza di quando avevo 15 anni, quindi vedermi sotto altri punti di vista era come se stonassi. Invece Lauro mi ha consentito di poter diventare un pochino più coraggiosa. Quando ci siamo confrontati ero in macchina, avevo messo una sua canzone e lui mi ha contattata dicendomi che gli avrebbe fatto molto piacere fare “Ragazza di periferia” perché è uno dei suoi pezzi preferiti che canta sotto la doccia. Da lì ci siamo rivisti, mi ha invitato ai suoi concerti e tante collaborazioni sono nate grazie a lui. Mi ha aiutata a dire “Fai quello che vuoi fare, non ver paura”.

Questo tuo cambiamento è più da un punto di vista musicale o da un punto di vista umano?

Il cambiamento, se non fosse partito da un punto di vista umano, non si sarebbe mai sviluppato a livello artistico. Mettersi in gioco e voler parlare di se stessi è difficile, bisogna avere una certa libertà, voglia ed equilibrio, che non crei così. Ci vogliono anni e una serenità ed equilibrio ritrovati.

Qualche canzone del tuo nuovo album a cui tieni particolarmente?

In queste sere, quando voglio rilassarmi, dopo una giornata amo ascoltare il pezzo Se, che ha un velo di malinconia e mi fa stare bene. A volte la musica è una migliore amica e mi capisce senza parlare. La sera amo la mia parte malinconica, prima invece la tenevo abbastanza protetta, riservata, ero molto sull’autodifesa. Oggi credo che essa faccia parte del carattere e serva per apprezzare tutto il resto.

Tuo figlio ha ruolo importante nella tua musica?

Influisce dopo. Lì per lì no, perché è il mio momento. Ho fatto 3/4 anni di psicoterapia e non me ne vergogno perché è importante confrontarsi: devo dirti che parlavo sempre degli altri e la psicanalista mi diceva “Parli mai di Anna, dov’è Anna?”. Ecco, ora ho ritrovato la mia Anna in musica. Quando sono davanti ad un pezzo mi apro completamente, anche dicendo cose importanti che hanno un certo peso e spessore, è la mia vita. Certo, coinvolgo mio figlio in tante cose, Serenata l’ha scelto lui per esempio. Prendo tanto in considerazione il suo pensiero, ma la musica per me è libertà di espressione, sono io. All’infuori sono Anna, la mamma a volte severa a volte compagnona, ma in quel momento penso a me.

Come ti vedi tra 10 anni?

Ho smesso di farmi queste domande. A 20 anni mi ponevo queste domande e dicevo “Chissà a 30 anni…”, e invece ora ho smesso. mi godo tutto al meglio ogni giorno, al massimo penso al singolo che deve uscire tra un po’! Il mio unico progetto è tornare a fare live e concedermi delle piccole cose come un fine settimana con mio figlio. Essendo cresciuta molto in fretta, ho saltato molte cose, tipo una vacanza con gli amici. Certo, la vita me ne è ha date molte altre, grazie a Dio, non mi posso proprio lamentare! Ma sono nata vecchia per tornare giovane, rispettando mio figlio, la mia vita e le persone che amo, senza mancare di rispetto a nessuno e senza scendere nel ridicolo: difficile che mi vedrai sul cubo ubriaca che lancio bottiglie!

Per concludere, cos’è la musica per te?

E’ aria, una boccata d’aria. Mi dispiace averla trascurata per un periodo della mia vita in cui non mettevo Anna al primo piano. Adesso per me è centrale e se stai bene tu riesci a far star bene tutti.

3 risposte a “Anna Tatangelo: “Sempre pregiudizi nei miei confronti, ma ora so difendermi”

  1. Se le dessero canzoni più potenti e grintose, come quelle di Emma o Noemi, sarebbe in cima alle classifiche, ha una voce bellissima e talento. Basta con le canzoni noiose e smielate che le hanno sempre affibbiato. Vai Anna.

  2. Anna Tatangelo una delle cantanti più brave che abbiamo in Italia e donna di notevole sensibilita’, bellezza e intelligenza, anche cambiando genere musicale rimane perfettamente a suo agio e noi fun via via l’apprezziamo e la sosteniamo sempre di più in questa sua ricerca di nuovo repertorio e insieme di crescita artistica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *